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Caso Racing Point, Wolff: “Pronti ad andare in tribunale”

Il team principal della Stella invita gli avversari a denunciare la Mercedes se ritengono che la scuderia capione del mondo abbia fatto qualcosa di sbagliato nel caso Racing Point. Brakley non ha problemi a difendersi in tribunale

Caso Racing Point, Wolff: “Pronti ad andare in tribunale”
© Getty Images

Michele SalvatoreMichele Salvatore

11 ago 2020

Il caso Racing Point, continua a minare la credibilità della Formula 1. Ad essere entrato nell’occhio del ciclone, adesso, è il ruolo della della Mercedes. Infatti Renault, Ferrari, McLaren e Williams vogliono vederci chiaro sul rapporto tra le due scuderie tanto che hanno chiamato la FIA ad esprimersi sulla fornitura delle brake duct avuta da Silverstone da parte di Brackley.

Fino ad ora, l’aver realizzato una componente basando il progetto su un pezzo ricevuto non da un terzo fornitore, ma da un concorrente è costato alla Racing Point 400.000 dollari di multa e 15 punti nella classifica costruttori.

Chiarito il punto che la Racing Point ha usato i condotti dei freni Mercedes fino a quando il regolamento ne consentiva l’acquisto, per poi ricevere, prima dei test invernali 2020, un'ultima fornitura di pezzi di ricambio a 24 ore dall'entrata in vigore delle nuove disposizioni più stringenti sulle cosiddette “listed part”, quello che resta non è che una mera questione filosofica: ci sono in ballo i principi costituitivi della F1.

Chi sono i colpevoli?

Per parafrasare Binotto: se è stato punito chi ha copiato, chi ha passato il compito è innocente? E di conseguenza, le monoposto non sono più proprietà intellettuale di ogni team perché basta copiare la migliore del lotto per vincere.

Renault ha iniziato la protesta e ad asse si sono unite Ferrari, McLaren e Williams presentano appello perché hanno ritenuto la sentenza Fia troppo leggera. 

In ultimo si è aggiunta anche la Red Bull che per bocca di Horner ha fatto sapere di: “Voler chiarire nella maniera più assoluta cosa è possibile fare e cosa no, d’ora in avanti”.

La presa di posizione della Red Bull

Richiesta che dipende dal fatto che la Red Bull, contando l’Alpha Tauri, è di fatto proprietaria di due team. "Abbiamo sempre rispettato rigorosamente i regolamenti sui costruttori, dal momento in cui sono stati chiariti ulteriormente nell’ultimo Patto della Concordia - ha proseguito Horner -. Noi, quindi, abbiamo una visione più ampia della vicenda. Non si tratta solo di condotti dei freni, si tratta di ciò che è filosoficamente consentito fare e cosa no”.

“Per quanto riguarda la Mercedes sono sicuro che verranno poste delle domande. Perché se la squadra in questione si è resa colpevole di aver ricevuto, la squadra che ha fornito le parti è da considerarsi colpevole? Ed è questa la questione che la FIA deve chiarire”, ha concluso Horner.

La risposta di Toto Wolff

"Non ci sono denunce contro di noi, non abbiamo fatto nulla di sbagliato e credo fermamente che la Racing Point non abbia fatto nulla di male - ha dichiarato Toto Wolff -. Credo che quando il caso verrà esaminato dalla corte d’appello, gli avvocati si renderanno conto delle basi su quali poggia e di come le parti coinvolte siano a posto a riguardo”.

"Ovviamente la nostra reputazione è molto importante. Ma è intatta - ha aggiunto il team principal della Stella - E se qualcuno pensa che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato che ci denunci, noi non abbiamo problemi ad andare in tribunale".

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