Peter Sauber: "Difficile separarsene, ma l'ibrido è un problema"

Peter Sauber: "Difficile separarsene, ma l'ibrido è un problema"

Peter Sauber, in una intervista a Speedweek, ha raccontato di seguire ancora da vicino quello che è stato il suo mondo per tanti anni, esprimendo però qualche critica sul discorso dei costi

03.11.2020 ( Aggiornata il 03.11.2020 12:30 )

Cinquant'anni fa, Peter Sauber dava alla luce una delle squadre più longeve nel panorama automobilistico. Ha fatto correre le sue macchine nelle cronoscalate, nell'Interserie, tra i Prototipi e quindi in Formula 1, alla quale ha detto definitivamente addio nel 2016, vendendo le sue ultime quote a Longbow Finance. Quando mister Sauber parla però, sempre meglio ascoltarlo.

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La F1 non si dimentica

Lo svizzero ha recentemente concesso una lunga intervista alla testata tedesca Speedweek, con la quale ha parlato di vari temi. Uno su tutti, la Formula 1 di oggi: "Naturalmente seguo ancora la Formula 1. Sono lontano da quattro anni e non ho più azioni, ma è difficile separarsi da qualcosa che hai fatto con tutto il cuore per anni. Seguo da vicino la Formula 1 in televisione e ho orari e date dettagliate a portata di mano. Se ci sei abituato da anni, è così...".

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Il vero problema sono i costi

La F1 gli è rimasta dentro, ma non per questo Peter Sauber le ha risparmiato qualche critica: "È difficile dire cosa non funzioni, vi ho fatto parte per tanto tempo e ci sono sempre stati alti e bassi. Si è sempre voluto ridurre la tecnologia per abbassare i costi e bilanciare i valori in campo, e di solito dopo un cambiamento si finiva sempre in una situazione peggiore rispetto a prima. Se provavi a fare qualcosa di più economico, alla fine diventava più costoso. In questo senso, sono stati fatti degli errori. Un esempio? L'ibrido, per me è stato un errore. La Renault l'ha promosso, la Mercedes le è andata dietro, e invece oggi tutti sarebbero felici se questi motori non ci fossero più. I costi sono elevatissimi e sono il problema principale, il budget cap può eliminarli solo in parte. Fa male vedere una squadra storica come la Williams restare solo grazie ad gruppo esterno, senza più appartenere alla famiglia fondatrice".

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Serve una distribuzione più equa

La cura, se così vogliamo chiamarla, non è facile da trovare: "Non sono ottimista per il futuro - ha aggiunto -, l'uscita di scena della Honda è un allarme. La F1 è sempre sopravvissuta a situazioni complicate, anche questa lo è, ma la distribuzione del denaro è ancora un grosso problema, le squadre piccole ottengono ancora troppo poco, anche dopo le nuove regole. In America ad esempio la spartizione è più equa".

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Ad Hinwil manca la potenza

Infine, Peter Sauber ha speso belle parole per Kimi Raikkonen e Charles Leclerc, senza mancare di dire la sua sulla sua ex squadra: "Kimi è una scommessa sicura. Se ha la possibilità di ottenere risultati, può ancora essere molto veloce, chi lavora con lui dice che è un combattente molto prezioso per il team. Lavora sodo con gli ingegneri e si reca spesso ad Hinwil. La squadra in termini di telaio è alla pari con la Ferrari, lì c'è Charles Leclerc che è un pilota di prim'ordine e se stanno davanti è merito del pilota, non della Ferrari. Il vero problema comunque per l'Alfa Romeo-Sauber è il motore, perché per il resto non c’è molto distacco dal centro gruppo, ovvero AlphaTauri, McLaren e Renault. Con qualche cavallo in più la situazione sarebbe diversa, anche se credo si possa fare qualcosa anche sulla macchina". 

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