Racing Point tra piani di successo triennali e un congelamento esteso

Racing Point tra piani di successo triennali e un congelamento esteso© sutton-images

Al team principal Szafnauer non dispiacerebbe rivedere i nuovi regolamenti, restare ancora diversi anni con le monoposto attuali - con Racing Point "ispirata" a Mercedes -. Aston Martin avrà un orizzonte di successo spalmato su 3 anni

Fabiano Polimeni

24.04.2020 ( Aggiornata il 24.04.2020 18:31 )

A Silverstone si lavora a grandi manovre, a come rendere Aston Martin una realtà vincente. Il piano parte da Racing Point, da uno sviluppo delle strutture già programmato dallo scorso anno, alimentato dagli investimenti del consorzio guidato da Lawrence Stroll.

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L’obiettivo annunciato: diventare un top team, in grado di sfidare i grandi noti, nel giro di 3 anni. Tra azzeramento sperato dalle nuove regole tecniche, tetto al limite di spesa, nuovi accordi sulla ripartizione dei premi F1 Group, poggiavano le speranze del team diretto da Otmar Szafnauer nei mesi scorsi.

E la storia della fu Force India torna d’attualità in tempi di muro contro muro sul budget cap per ricordare come, con minori risorse finanziarie disponibili rispetto ai diretti avversari, il team sia stato in grado di battere strutture ben più articolate, arrivando al quarto posto nel Costruttori con un budget da 100 milioni di euro. Della serie, conta soprattutto come spendi il poco che hai, prima ancora del quanto.

Il piano triennale

Intervistato dalla F1, Szafnauer traccia il percorso che spera di seguire quella che sarà Aston Martin dal 2021: “Probabilmente per noi sarà un piano triennale, la fabbrica richiederà un paio di anni, come anche l’assunzione delle persone giuste. In questa fase di transizione non sarai al 100% di dove vorrai, poi dovrai far funzionare tutto l’insieme. È un piano di tre anni, però ogni anno dovremo fare meglio e mai compiere passi indietro”.

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Soprattutto l’ingaggio di tecnici di altissimo profilo e la garanzia di far funzionare quanto a disposizione del team al massimo del potenziale sarà la sfida massima. “L’obiettivo è di irrompere nella top-3 in questo lasso di tempo (3 anni; ndr) ed essere competitivi al punto di poter vincere delle gare ed essere regolarmente dei contendenti per il podio.

Anche se non saremo tra i primi 3, diciamo che i top-3 diventano i top-4 e noi ne faremo parte, o anche che sia una top-5 e qualcun altro si aggiunga, però a condizione che tutti battagliamo su quel livello dove oggi si confrontano i top-3, ecco quello per noi sarebbe un successo”.

Le prospettive sembrano interessanti, tanto da aver convinto anche Toto Wolff a investire una fiche sul progetto Aston Martin, diventando azionista con lo 0.9% del marchio inglese. Una fiche da poco meno di 40 milioni di euro.

Concept Mercedes e vantaggi moltiplicati x2

Il rapporto con Mercedes, che ha portato allo sviluppo della Racing Point RP20, ha destato molte polemiche e fastidi negli avversari. Si potrebbe dire che il concetto – interessante e meritorio di un approfondimento – della macchina clienti per le squadre in difficoltà sia stato sfruttato senza che i regolamenti lo prevedessero.

La storia e le ragioni Racing Point per negare questa ricostruzione sono note da tempo; Szafnauer e il team si ritrovano con una chance d’oro per il campionato 2020 e 2021: sfruttare una base validissima di monoposto, sulla quale provare ad apportare ulteriori miglioramenti aero in vista del prossimo anno. E qui si innesta il “difficile”.

Risparmiare mettendo tutto nel congelatore

Sapevamo quando abbiamo preso la decisione (di utilizzare la filosofia di progetto Mercedes W10, ricorrendo anche la cambio e modificando il concetto aerodinamico, verso un minor rake; ndr) che sarebbe stata valida solo per un anno, adesso però sembra che l’avremo per un anno e mezzo.

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Speriamo di poter estendere ulteriormente il tutto (quindi, congelare le monoposto 2022 per un anno in più; ndr). Il concept delle macchine 2021 (rinviate al 2022; ndr) era principalmente per garantire corse più ravvicinate.

Se dovessimo dimostrare di poter correre ottime gare con queste macchine che abbiamo ora, sarebbe prudente pensare o al rinvio delle norme aero di un altro anno, oppure, rivedere tutto il concept e dire che quel che abbiamo adesso non è poi così male e se non cambi i regolamenti finisci col risparmiare soldi. Di questi tempi dovremmo fare tutto il possibile per provare a spendere meno”.

Tanto più se il vantaggio tecnico pende dalla propria parte nel congelare lo status quo…

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